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L'Architetto della Mente passeggia per il suo Dojo, una delle opere dello S.T.AR Design, il gruppo di architetti della Città.
Il Dojo è luogo in cui insegna le strategie del Cambiamento Gentile a clienti ed allievi.
L’atmosfera è rilassante, ricorda quella di un anime giapponese, il cielo rosato distante, graffiato dai rami degli alberi.

Lo fa sempre prima dell'inizio di un nuovo corso. Domani arriveranno i partecipanti al suo corso base sulle Tecniche di Memoria, che permette alle persone di acquisire tutte le Tecniche, dai PAV fino alla costruzione del Palazzo della Memoria.
Grazie a questo, gli allievi comprenderanno come funziona la loro memoria e saranno in grado di memorizzare più velocemente e ricordare più a lungo.

Tra i nuovi corsisti ci sono persone di tutti i tipi.

• un insegnante che vuole potenziare le sue competenze per creare lezioni memorabili;

• un barista che vuole ricordare meglio i dettagli del suo lavoro per non perdersi;

• una ragazza che vuole gestire meglio un periodo difficile che ha affrontato, probabilmente lei seguirà anche il corso avanzato sull'uso del Palazzo della Memoria.

• degli studenti universitari che vogliono affrontare meglio gli esami

• dei professionisti che si stanno preparando per dei concorsi

Osserva lo spazio, immagina le persone che verranno, come andrà il tutto.
La sensazione che prova prima è sempre la stessa, nonostante abbia accumulato anni di esperienza.
Tensione mista a paura e divertimento.
Spera di non perderla mai, questa sensazione.
Ma poi si ferma, alza lo sguardo.
"Shikata Ga Nai".

La porta del Dojo si apre, l'Architetto si volta e sorride.
“Ciao, Miki!” fa l’Architetto, spuntando fuori da una porta dall’altro lato della stanza.
“Ciao, Architetto” risponde Miki sorridendo.

Miki è una delle sue allieve preferite, forse la sua preferita in assoluto.
Uno spirito libero come le nuvole, luminoso come il sole e forte come la tempesta.
Ha seguito il corso base qualche tempo fa ed ha partecipato spesso agli incontri settimanali del "Digital Sangha" ed è molto attiva nei canali principali di "People in a City - Learning by Living", il Server Discord ed il gruppo Telegram.
“Sto finendo di preparare tutto per il corso base sulle Tecniche di Memoria, domani si comincia. Quel tuo amico, Jack, so che si è iscritto. Spero si divertirà." fa lui, smanettando su un tablet.
"Non ho dubbi, era super entusiasta. Quando ha capito che oltre a ricordare meglio, le tecniche potrebbero renderlo un insegnante migliore, si è iscritto subito." risponde Miki guardandosi attorno.
"Bene, ne sono felice!" fa l'Architetto, e dai gesti sembra che abbia finito di smanettare.
"Quindi vuoi imparare ad usare il Palazzo della Memoria finalmente” fa infine sorridendo.
“Già, finalmente” fa lei, lo sguardo luminoso, come la tempesta.

L’Architetto prende un visore e lo passa a Miki che lo indossa subito.
Si guarda intorno e su una delle pareti c’è uno schermo che prima non vedeva.
“Bella la Realtà Aumentata, eh?” fa l’Architetto sorridendo, ha indossato anche lui un visore.
L’Architetto gesticola ed ecco che iniziano ad apparire immagini e scritte sulle schermo, una presentazione in 3d.
“Allora, te hai già seguito il corso base e quindi conosci le tecniche di memoria, però facciamo un veloce ripasso, che ne pensi?”

Le Tecniche di memoria - Dalle basi alla costruzione del Palazzo della Memoria

“Va bene. Ho seguito gli esercizi che ci hai dato e letto il libro ‘Tecniche di Memoria - Pensare meglio per vivere meglio’. Sono pronta per il ripasso!”.

“Bene, allora dimmi, Miki. Qual è la base delle Tecniche di Memoria?”
“Il fatto che ricordiamo tramite Emozione e Ripetizione. Quindi ricordiamo meglio ciò che ci emoziona e per costruire ricordi duraturi occorre comunque ripetere. Questo ci porta alla prima delle Mnemotecniche, il PAV.”
“Cosa indica questo acronimo?”

“Paradosso, Azione e Vividezza” fa Miki, mentre sullo schermo appaiono le scritte che compongono l’acronimo in verde, segno che è corretto.
“Sono le tre caratteristiche di un ricordo efficace. In pratica se costruiamo un PAV di un’informazione possiamo renderla più emozionante e possiamo ripeterla più facilmente per renderla più duratura.”
“E come puoi facilitare la ripetizione?”

“Ci sono diverse possibilità. Possiamo usare una Catena Mnemonica, ovvero una storia che leghi tra loro più PAV e facilita la memorizzazione. Oppure creare Stanze e Loci che ci permetteranno di conservare i PAV in modo ordinato.”
“Quale tecnica possiamo usare per rendere più ordinate Stanze e Loci?”
“La Conversione Fonetica, che usa uno standard chiamato Standard di Leibniz, che ci permette di trasformare i numeri in parole e quindi memorizzarli come fossero PAV e Catene.

Grazie a questa Tecnica possiamo poi creare uno Schedario Mentale, ovvero 101 Schede che rappresentano i numeri da 0 a 100. Ogni Scheda è una Parola con cui da quel momento iniziamo a rappresentare i numeri stessi.”
“Puoi farmi un esempio?”
“Sì. Per esempio il 6 corrisponde ai suoni palatali C e G, mentre il 4 al suono vibrante R. Unendoli insieme per la mia scheda 64 ho aCeRo. Quando devo ricordare questo numero immagino delle Foglie Rosse immerse nel Tramonto.”
“Brava, Miki!”
“E questo ci porta al Palazzo della Memoria, che nella sua essenza più pura e semplice non è altro che la combinazione di tutte le altre tecniche. Costruiamo 10 Stanze con 10 Loci ciascuna che rappresentano le decine; ogni Locus rappresenta però una Scheda dello Schedario, così da poter sapere sempre con precisione a che numero corrisponda un’informazione che abbiamo inserito nel Palazzo.

Ad esempio, se volessi sapere dove si trova l’informazione n.57, dovrei andare nella Stanza n.5 e nel Locus n.7.” conclude Miki, soddisfatta.
“Benissimo, non avrei saputo dirlo meglio.” fa l’Architetto, mentre sullo Schermo Virtuale continuano ad apparire le Informazioni di cui ha parlato Miki.
Lo schermo si allarga man mano che le informazioni aumentano.
“Ho costruito un Palazzo della Memoria usando uno schedario mentale” fa Miki, “come insegni nel corso base. Però vorrei fare di più. Voglio costruire i Palazzi che usi anche te per tutto il resto.” dice Miki.
“Bene, è proprio ciò che faremo oggi, Miki. E per farlo…” allarga le braccia e la stanza intorno a loro sparisce.
Miki chiude gli occhi e quando li riapre è in riva ad un fiume.
Il cielo chiaro di una giornata d’estate, il suono dell’acqua che crea una sinfonia con i suoni del vento e degli insetti e degli uccelli.
“...iniziamo da qui, Miki. Faremo un giro nei miei Palazzi della Memoria per comprenderne il funzionamento e darti gli strumenti per fare altrettanto."