

Ho deciso di riassumere in un solo post un po’ tutti gli articoli che ritengo significativi per illustrare gli oggettivi vantaggi di detenere BTC in tesoreria, non solo personale, ma anche aziendale e istituzionale.
Partiamo con un articolo recente, che fa il punto della situazione valoriale della moneta di Satoshi Nakamoto partendo dall’ultimo halving, ossia il dimezzamento previsto dal protocollo che sancisce la caratteristica principale di Bitcoin: la scarsità programmata (ossia la sua capacità di mimare il comportamento dell’oro fisico).
Da questo punto di vista può essere anche molto utile leggere quello che ho scritto sulla strategia a doppio pilastro (oro e BTC) seguita da svariate aziende, prima tra tutte Tether, il colosso stablecoin rappresentato dal mio caro amico Paolo Ardoino. (Italiano, italianissimo. Ma di cui guarda caso si parla molto poco. Della serie ponetevi una domanda e datevi una risposta…) Un articolo che può anche essere letto accanto a un secondo che ho dedicato sempre al rapporto tra oro e Bitcoin, soprattutto come alternative al dollaro.
Di stampo più pratico, ecco di seguito un articolo che spiega passo dopo passo le modalità per implementare una tesoreria in Bitcoin.
Infine una disamina interamente dedicata a Bitcoin come riserva strategica particolarmente indicata non solo per le aziende, ma anche e più in generale per le istituzioni.
Ricordo a tutti che l’exchange CryptoSmart, di cui sono orgogliosamente un marketing manager, a breve diventerà sostituto d’imposta con totale autonomia nella gestione fiscale degli asset digitali. Questo significa che i nostri clienti non dovranno fare nulla, ma solo usufruire di questo servizio per evitare le tante ambiguità commercialistiche e i rischi di multe o sanzioni.
Nel contempo, continuo imperterrito a consigliare il nostro prodotto d’investimento esclusivo, sicuro e moderno, di cui abbiamo l’esclusiva come exchange: Bitcoin Hashpower, ovvero un token che permette a tutti di entrare nel mondo del mining Bitcoin anche con cifre minime, il tutto attraverso la comoda interfaccia già fornita nel pacchetto exchange e trading. Più facile a farsi che a dirsi!
Per consulenze e informazioni: filippo@completservice.eu

Stamattina alle prese con home banking classico. Un’esperienza da informatica di trent’anni fa, ma alla fine, in applicazione mobile, siamo riusciti a disporre un bonifico SEPA (standard, sic) a me medesimo, per provare le funzionalità. Insomma, andremo a considerare in generale il classico giorno lavorativo di mezzo.
Sono riuscito a ottenere, a latere, ma dopo mio sollecito, il conto in dollari statunitensi per la carta Solana di Kast. In questo caso il pagamento, comunque abbastanza oneroso (mi costa 1,13 euro), dovrebbe arrivare in serata.
Nel frattempo, l’ordine asiatico in dogana è stato correttamente sdoganato, e la carta Bybit sembra essere in viaggio…
L’autocitazione di oggi è legata a una considerazione di ieri:
L’oggetto intellettuale del presente non può essere assolutamente confrontato con quello del passato. Dal libro all’opera teatrale, al concerto dal vivo, passando per l’arte figurativa in genere, tutto è radicalmente cambiato nell’ottica di una sostanziale assenza; ossia, questi veri e propri oggetti, che come ovvio fanno, ovvero facevano riferimento a precisi soggetti (gli intellettuali), oggi non esistono più. Pensiamo solamente alla concezione formale della musica colta. Essa era intrinsecamente legata alla “notazione”, cosa che nell’era dell’album a studio di fatto è una pura astrazione per orchestre e formazioni cameristiche residue. La stessa cosa accade per gli oggetti, ossia gli ex oggetti intellettuali, in uno scenario che andrebbe esplorato con estrema e smaliziata attenzione, al fine di trovare effettivamente nuove strade.

Ho deciso di avere un blog di tipo Web3. E quindi l’ho effettivamente allestito. Mi piaceva questa idea di luogo antico rielaborato nella modernità, ed è per questo che ho scelto un’iconografia precisa: uno scorcio mediterraneo che ricordi le architetture antiche, da Magna Grecia, per intenderci. Il senso generale allude a un ritaglio di spaziotempo che sia decentralizzato e mi somigli nel dare voce a una scrittura vecchio stampo, appunto antica, lontana, eppure presente.
Oggi ho fatto richiesta della Bybit card fisica, appena arrivata in Europa. Un account di quelli “fatti tanto per fare”, di cui ogni tanto ti ricordi. Un account che oggi si unisce all’ondata irresistibile di Crypto Visa & Mastercard che sta invadendo il mercato.
Nel frattempo la rete Starknet ha introdotto l’aggiornamento Grinta, che ha causato per ora più problemi che vantaggi. Di fatto i circa 5 dollari USDT non li ho più visti, e un invio di circa 6 euro appunto in STRK non è ancora giunto nel mio CryptoCom. Certo, cifre bassissime. Però dà sempre fastidio.
Mi piace, a latere, questa mia nuova identità ENS… Da adesso potranno inviare un sacco di token e coin al sintetico indirizzo NOME.ETH.
Mi piace l’idea di una collezione di manufatti digitali non fungibili in blockchain. Ebbene, ecco il primo. Banale quanto volete.
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